L’Associazione Scuole Autonome di Forlì Cesena si unisce al coro unanime di condanna dell’aggressione fisica compiuta nei giorni scorsi ai danni del dirigente scolastico di una scuola di Cesena, aggredito perché faceva il proprio dovere rispettando la legge italiana e le più elementari regole di buon senso a tutela del minore.
Questo gesto di inaudita violenza si unisce ad altri compiuti nel corso della scorsa settimana: una docente a Castellammare di Stabia, provincia di Napoli, è stata aggredita e picchiata davanti alla sua classe da una vera e propria squadra d’assalto costituita da padre madre e sorella di un’alunna. Di casi simili potremmo citarne diversi, in tutto il territorio nazionale, accaduti negli scorsi anni.
E’ ora di dire basta, ma condannare non è ormai più sufficiente: è anche il momento di aprire una profonda riflessione fra le istituzioni, le comunità scolastiche, la rete delle famiglie e tutte le altre rappresentanze di utenti della scuola.
Al di là dei gesti violenti, che per fortuna sono ancora casi rari anche se sempre più frequenti nelle cronache, vi sono sempre più spesso gesti di tracotanza verbale, di intimidazioni, minacce, diffide, ricorsi, contestazioni da parte di stakeholders della scuola che rivelano una richiesta di approfondimento a tutto campo, da fare con gli operatori della scuola.
Viviamo negli ultimi anni in un paese dove l’analfabetismo funzionale cresce, gli italiani leggono in media un libro all’anno, e vi sono quadri sempre più preoccupanti sulla condizione sociale e formativa dei nostri alunni e sul loro futuro.
L’Associazione Scuole Autonome di Forlì Cesena vuole pertanto aprire una riflessione e porre delle domande: può esserci un collegamento fra questi dati preoccupanti che certamente interessano e investono il mondo della scuola e il suo compito, e un sostrato sociale e culturale, un sottofondo di disagio, scollamento e perdita di valori, che talvolta portano a estremi violenti? Tutti i lavoratori e lavoratrici della scuola della nostra provincia, come il collega aggredito, continueranno certamente a non esitare mai un istante di fronte al proprio dovere educativo e di rispetto delle regole, nella consapevolezza di svolgere così proprio quel ruolo e di avere quella autorevolezza che la stragrande maggioranza delle famiglie e degli utenti, nostri alleati, chiedono alla scuola pubblica. Ma è necessario anche rafforzare la collaborazione con le associazioni delle famiglie, le istituzioni locali, i professionisti esterni (educatori, psicologi, mediatori) che operano nel mondo della scuola ogni giorno, alla ricerca di una ripresa forte del senso collettivo del fare scuola e al miglioramento educativo.
Il presidente ASA FOCE
DS Francesco Postiglione
Permalink: CONDANNARE NON BASTA | Data di pubblicazione: 29/03/2023 |
Tag: CONDANNARE NON BASTA | Data ultima modifica: 04/04/2023 10:29:48 |
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