È sulla piazza maestosa di Trieste, Piazza Unità d’Italia, coi suoi palazzi ottocenteschi affacciati sul mare che inizia il viaggio della classe 4F alla scoperta del capoluogo giuliano e delle sue tante anime e identità culturali che hanno ammaliato artisti e intellettuali di ogni tempo.
Nella città di Saba, Svevo, Joyce e Rilke in una giornata assolata di fine aprile è la luce che colpisce mentre rimbalza sulle facciate asburgiche dallo stile omogeneo: dapprima attraverso il borgo teresiano e le strade larghe e rette regno dei mercanti provenienti da ogni dove e poi nell’incantevole cornice del Castello di Miramare e del suo parco dove vissero Massimiliano d’Austria e la sua consorte Charlotte, i ragazzi si sono calati nell’atmosfera dell’Austria-Ungheria. Proprio qui convivevano popoli di fedi diverse e si sviluppava quella cultura aperta tipicamente triestina che nel suo porto, il porto del grande Impero austro-ungarico, ha trovato il suo sbocco naturale. La visita alla città costituisce infatti il prolungamento del progetto “Memorie di confine” affrontato nel corso delle lezioni pomeridiane di PCTO insieme al Prof. Paolo Bragagni e alla storica Cristina Lentini dell’Associazione Deina con cui si è inteso promuovere un percorso formativo di approfondimento storico dentro la memoria di una città che è stata snodo di numerosi e fondamentali passaggi storici.
Sferzata dai venti della storia, la città dal passato tormentato è stata al centro di contese e di conflitti che a partire dall’Impero austro-ungarico e attraverso la Grande Guerra, si intrecciano con il fascismo, il nazismo e il comunismo jugoslavo. Dentro la memoria di questi luoghi teatro di guerra al confine orientale, i nostri studenti, condotti per mano dalla nostra abilissima guida triestina, lo storico Dino Perco dell’Associazione Deina locale, hanno potuto rileggere la storia attraverso le storie e gli scritti personali di combattenti e prigionieri tra le mura inquietanti del lager della Risiera di San Sabba, le foibe di Basovizza e l’Abisso di Plutone sull’Altipiano carsico, teatro di esecuzione di civili e militari italiani ad opera delle truppe jugoslave di occupazione, il Sacrario di Redipuglia che custodisce le spoglie dei caduti della Grande Guerra, il ghetto e il Museo ebraico, sede dell’Agenzia ebraica che accoglieva i profughi in fuga dai nazisti e che si imbarcavano poi alla volta della Palestina e delle Americhe. Non sono mancati momenti di confronto e attività esperienziali con il rabbino di Slovenia e direttore del Museo ebraico, Ariel Haddad, sui temi dell’ebraismo, dell’antisemitismo e del rapporto dei giovani con la fede ebraica.
Infine le passeggiate tra le belle vie della città e la sosta nel lungomare a Barcola per un rilassante spritz al crepuscolo, le escursioni naturalistiche sul Carso triestino (Val Rosandra), i saliscendi all’interno della Grotta Gigante che ospita la più grande sala naturale del mondo e la camminata lungo il sentiero di Rilke dagli scorci mozzafiato con vista sul Castello di Duino che ospitò il grande poeta di lingua tedesca sono stati il coronamento del nostro viaggio a Trieste in cammino lungo il confine dove si incontrano tante anime: quella asburgica, la mediterranea, l’italiana, la balcanica, insomma un crocevia e ponte tra culture e civiltà.
Permalink: Viaggio di istruzione a Trieste | Data di pubblicazione: 03/05/2022 |
Tag: Viaggio di istruzione a Trieste | Data ultima modifica: 03/05/2022 10:28:35 |
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