Anche quest'anno il nostro Liceo ha partecipato alla conferenza internazionale The Future of Science. Di seguito si riporta la testimonianza dei partecipanti.

La Conferenza “Il futuro della Scienza” che si tiene annualmente a Venezia dal 2005 sull’isola di San Giorgio ospitata dalla Fondazione Cini, è promossa dalla Fondazione Umberto Veronesi. Ogni anno diversi scienziati e massimi esperti di tutto il mondo affrontano i grandi temi della scienza, e soprattutto, le implicazioni del progresso scientifico sulla società. Per il secondo anno consecutivo il nostro Liceo partecipa all’iniziativa, con alcuni studenti eccellenti del quinto anno di corso accompagnati da un docente, grazie al generoso contributo del Rotary Club di Cesena e al prezioso lavoro di coordinamento e organizzazione del prof. Carlo Bucci. 
Quest’anno ho avuto la fortuna di partecipare all’evento insieme alle studentesse Greta Zaccanti, Martina Brandolini e Sara Fattori. E’ stata un’esperienza straordinaria per tanti e tanti motivi: l’enorme interesse del tema trattato che ci tocca tutti da vicino, e cioè come ci cureremo nel futuro prossimo grazie alla medicina di precisione, la qualità e profondità delle lezioni che abbiamo ascoltato, la capacità dei relatori di rapportarsi ad un pubblico di non addetti ai lavori, prevalentemente giovani, fornendo loro una chiave di lettura della grande complessità, della fatica e della passione per la conoscenza sottese ad ogni progresso scientifico. 
Abbiamo imparato tanto, ma non riportiamo a casa solo conoscenze, piuttosto una consapevolezza profonda e credo ormai radicata in tutte noi, di cosa significhi fare Scienza oggi, quanto sia indispensabile un approccio interdisciplinare, aperto, attento alle implicazioni etiche, alle istanze della società civile e alle ricadute che ogni innovazione genera sull’umanità in toto. Una grande lezione, dunque, e per dirla con le parole di Umberto Veronesi,  abbiamo toccato con mano che “la scienza non pretende di scrivere verità assolute: se non vi fosse il dubbio, se non prevalesse la volontà continua di migliorare, non vi sarebbe progresso scientifico”. 

Infine devo ringraziare le magnifiche studentesse che ho avuto la fortuna di accompagnare, Greta, Martina e Sara, che hanno affrontato con entusiasmo e maturità i lavori della Conferenza, con generosità si sono spese in queste intense giornate, e sono risultate la più piacevole compagnia con cui potessi condividere quest’esperienza.

prof.ssa Carla Petrini 

Grazie a questa esperienza abbiamo avuto modo di apprezzare quanto sia ricco culturalmente il patrimonio italiano trascorrendo tre giorni completamente immerse nella magica atmosfera di Venezia esaltata dall'organizzazione che ci ha riservato un trattamento più che speciale.  Tuttavia questo ha fatto solo da cornice a quello è stato "The future of Science". 
La cosa che ci ha colpito di più è l'importanza che praticamente tutti gli scienziati hanno dato alla nostra presenza al convegno e la grande considerazione che hanno avuto di noi non solo come studenti ma come possibili futuri colleghi, come abbiamo potuto capire dalla loro disponibilità a rispondere alle nostre domande e ai nostri dubbi riguardo argomenti che per noi sono ancora un po' astrusi mentre per loro sono una una realtà realizzabile in un futuro relativamente prossimo e di cui noi potremmo fare parte.
Abbiamo davvero apprezzato il loro entusiasmo e la loro voglia di renderci partecipi delle discussioni, abbassandosi per certi versi al nostro livello di conoscenza e pensiamo che per qualcuno questi tre giorni siano stati decisivi per quanto riguarda la scelta della facoltà che vogliamo frequentare e del lavoro che vogliamo fare. 
Abbiamo capito veramente quanto sia importante conoscere, interessarsi, avere la curiosità di andare oltre. E il sapere scientifico in particolar modo non è un sapere d'elite, riservato alla scuola, ai medici e ai ricercatori. È qualcosa che ci tocca profondamente da vicino e a cui tutti dovremmo aspirare per arricchire la nostra quotidianità e dare un senso alla vita in quanto cittadini del mondo.

                                                     Martina Brandolini (5D), Sara Fattori (5C), Greta Zaccanti (5E)