Sabato 21 Marzo si è tenuto l’incontro con il Prof. Andrea Canevaro dal titolo “La sfida dell’altruismo”, a cui hanno partecipato alcune classi del liceo linguistico Ilaria Alpi e del liceo scientifico Augusto Righi.

Il Prof. Canevaro, attraverso vari confronti e attività, ci ha fatto riflettere su alcuni importanti temi.

Dal semplice gioco della morra cinese (o carta-sasso-forbice) si è potuto dedurre che noi ragioniamo basandoci sugli altri; infatti, per prevedere le mosse dell’avversario, bisogna ipotizzare ciò che l’altro pensa, come potrà agire e, per far questo, è necessario “mettersi nei panni dell’altro”.

Da ciò si evince il concetto di empatia; mentre la simpatia e l’antipatia sono condizioni più immediate, istintive, l’empatia emerge da un percorso di pensiero e relazione.  Il fatto di non immedesimarsi negli altri può portare ad allungare le distanze, soprattutto con chi è diverso da noi e da ciò possono scaturire atteggiamenti di razzismo e xenofobia. Tuttavia, come si può facilmente sperimentare, la conoscenza ci permette di fare un’eccezione allo stereotipo che abbiamo maturato, e se questa eccezione viene moltiplicata, allora vien meno il nostro pregiudizio.

E’ stata, inoltre, sottolineata l’importanza d’immaginarsi come parte di un insieme al fine di raggiungere il benessere collettivo e, a tal proposito, è stata considerata l’analogia del donatore di sangue: il sangue del donatore deve essere aggiunto a quello di altri donatori affinché sia soddisfatto il bisogno di sangue di chi beneficia della donazione.  

Durante la conferenza sono stati affrontati i temi dell’altruismo e dell’egoismo attraverso uno scambio verbale tra due gruppi di studenti che rappresentavano le due ottiche diverse e le discussioni scaturite ci hanno indotto a riflettere sull’importanza di raggiungere il benessere collettivo attraverso modalità di relazione fra gruppi che rappresentano interessi contrapposti, modalità supportate da una comunicazione adeguata.

L’incontro si è concluso sull’importanza di considerare il dono come un qualcosa che va restituito, non in una logica di scambio economico ma all’interno di una relazione circolare di parità, in cui chi riceve qualcosa dà qualcosa in cambio. Questo consente, a chi riceve, di mantenere una posizione attiva, non di vittima; dalla posizione proattiva si giunge all’attività utile al cambiamento, in contrapposizione all’assistenzialismo, in cui si riceve ma senza apprezzamento e relativo cambiamento.