Gli studenti delle classi 4E, 5D e 5H sono stati accompagnati dai prof. Bragagni, De Simone e Radici in un viaggio alla scoperta della varieta' di culture fiorite all'ombra del Danubio, nel cuore della Mitteleuropa. Dentro questo spazio centroeuropeo egemonizzato in senso politico, economico e culturale dalla monarchia asburgica, nasce a metà Ottocento il termine Mitteleuropa che indica un mosaico plurilingue e pluriculturale plasmato da elementi comuni sottostanti alle diversità culturali. A tessere questa trama comune sovranazionale e' stato certamente l'impero asburgico, ma anche il Danubio, la lingua tedesca come collante tra i vari paesi non germanici di quel mondo e la civiltà ebraica presente in ognuno di essi.
E così guidati da animo esplorativo, spirito libero e curiosità a briglie sciolte abbiamo seguito il corso del Danubio e scoperto le sue capitali come perle infilate in una preziosa collana:
Vienna, con i tanti imperdibili stereotipi, il mito di Sissi, il 'Bacio' di Klimt, la Sacher Torte nei suoi eleganti caffè, la Wiener Schnitzel e il valzer di Strauss danzato in frac con una bellissima dama in abito bianco che abbiamo ammirato dal vivo. Una città non solo cristallizzata nello sfarzo dei suoi palazzi imperiali, ma divenuta oggi una città cosmopolita e internazionale in cui e' nato un mondo ricco di creatività, come l'onirico e colorato caseggiato di F. Hundertwasser.
Bratislava, giovane capitale della Slovacchia, risorta dalle ceneri del regime comunista e pronta ad accogliere i suoi visitatori tra vicoli e stradine con buffe e irriverenti figure metalliche e casette color pastello che si arrampicano verso il castello, possente e squadrato, che domina la città lambita dal Danubio.
E infine Budapest, l'altra diva del reame, grazie al suo talento e alla sua personalità. Dalla collina di Buda si schiude una vista scenografica sulla città solcata dal grande fiume su cui si staglia, immenso e monumentale il Palazzo del Parlamento, e attraversato da ponti maestosi che come nastri srotolati collegano le due parti della città.
Bellezza, serenità, armonia e decoro convivono mirabilmente anche in provincia, a Graz che abbiamo scoperto con una guida d'eccezione, Simone Battistini, ex alunno del nostro liceo ora studente alla locale università, come a Klagenfurt, frequentatissima meta della nobiltà asburgica adagiata sulle rive del più grande lago carinziano, il Woerthersee.
Una bellezza frutto di culture diverse era quella asburgica, tenace eppure spesso in pericolo, ieri violata impietosamente dalla furia nazionalista, come abbiamo avuto modo di toccare con mano nel famigerato lager di Mauthausen; oggi minata da rigurgiti nazionalisti, come l'improvviso raduno neonazista sulla Piazza degli Eroi a Budapest a cui abbiamo assistito increduli, attoniti e impotenti.
Derive che sono la negazione più cupa dello spirito della Mitteleuropa, quell'universo che geograficamente da Cracovia a Vienna, da Praga a Trieste, da Zagabria a Budapest, da Leopoli a Sarajevo, da Bratislava a Merano che traspare limpidamente dalle pagine dei capolavori letterari di Musil, di Roth, di Kafka fino a Schnitzler e Hofmannsthal esprimeva un ideale umanistico, sensibile alle diversità e ostile all'appiattimento: il senso di appartenenza a una cultura più ampia di ogni identità nazionale.
Un viaggio, carico di suggestioni e di un'epoca forse irripetibile, che speriamo abbia instillato nei nostri giovani prossimi alla maturita' il desiderio di uscire da schemi precostituiti e allontanarsi dal sentimento omologante sempre piu imperante secondo cui le cose come stanno sono l'unica realta' possibile.