In questi mesi di emergenza Covid-19 avrete visto medici, infermieri, operatori socio-sanitari, conduttori di ambulanze, volontari lavorare notte e giorno, con il volto solcato dai segni delle mascherine. Li avrete visti rischiare la vita e in diversi casi perderla. Riascoltate online le loro testimonianze. Riflettete su come narrano la loro esperienza. Fra i tanti possibili, un insegnamento che potrete trarne è che nella vita è importante “sapere” (conoscenza), “sapere fare” (abilità) e “sapere essere” (entrare in relazione con l'altro). Non è teoria. Senza queste competenze, sarebbero state salvate molte meno persone. Per questo il mondo ha bisogno di sapienza, di cultura, di studio e di dedizione, di umiltà, di relazioni umane positive. Riflettendo sull'accaduto potrete trarne un ulteriore insegnamento: coloro che fanno migliore il mondo non sono quelli che appaiono, che hanno tanti “like”, i “fighi” che sono spigliati, che sono “importanti”. Quelli “che contano”, anche se non lo danno a vedere, sono altri. Sono quelli che nel buio portano la luce del loro esserci, quelli che “sono” e che “ci sono”, quelli che “si sporcano le mani”. Sono pure quegli insegnanti che in questi mesi sono riusciti ad essere vicini a voi, proprio a voi, con i vostri nomi, così come siete. Anche se fisicamente lontani.
Saluto ai maturandi del Direttore Generale dell'USR (versione integrale)
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