Articolo a cura di Bezzi Claudia, Castagnoli Elena e Rota Beatrice - classe 5I
A seguito di uno spunto datoci dalla nostra docente di matematica e fisica Antonietta Amore abbiamo svolto una ricerca sui campi elettromagnetici e sui relativi rischi nei luoghi di lavoro. Per informare siamo partite dalla disinformazione: una delle tante fake news che circolano sul web in attesa di essere smentite.
Tra rane volanti, virus prodotti da cellule umane e 5G inquinante abbiamo compreso l’importanza di studiare materie scientifiche, talvolta considerate piú trascurabili nei nostri programmi. Lo scopo della presentazione era proprio questo. Andando oltre la materia scolastica riflettere su aspetti che fanno parte della nostra realtá quotidiana.
Nel 1864 il fisico scozzese James Clerk Maxwell formula in modo completo per la prima volta i fondamenti della teoria elettromagnetica. Campi magnetici ed elettrici dipendono da quattro equazioni, che dimostrano il rapporto di dipendenza ed influenza reciproca che avviene tra questi campi. Questi sono due aspetti diversi di un unico ente fisico: il campo elettromagnetico.
Il campo elettromagnetico si propaga sotto forma di onde elettromagnetiche, originatesi dalla variazione duratura nel tempo dei due campi elettrico e magnetico.
Le onde elettromagnetiche trasportano energia e possono propagarsi anche nel vuoto.
Tale propagazione può essere descritta tramite due principali parametri: la frequenza, misurata in Hz (hertz), che descrive il numero di oscillazioni, e la lunghezza d’onda, misurata in m (metri), che rappresenta la distanza tra un’onda e la successiva. Queste due grandezze sono inversamente proporzionali. All’aumentare dell’una corrisponde perciò la diminuzione dell’altra.
LO SPETTRO ELETTROMAGNETICO
Lo spettro elettromagnetico è l’insieme delle frequenze delle onde elettromagnetiche. Vi si possono individuare, cominciando dalle frequenze più basse, diverse parti: onde radio, microonde, radiazione infrarossa, radiazione visibile (luce percepita dall’occhio umano), radiazione ultravioletta, raggi X e raggi gamma.
Alcune onde elettromagnetiche trasportano un’energia tale da essere in grado di rompere i legami tra molecole.
I raggi gamma, i raggi cosmici e i raggi X hanno questa proprietà e sono chiamati radiazioni ionizzanti.
I campi elettromagnetici che non hanno energia sufficiente per rompere i legami molecolari vengono invece chiamati radiazioni non ionizzanti.
Ma la domanda che ancora oggi tutti si pongono è: la nostra salute è davvero al sicuro da queste tecnologie?
Dopo un’attenta e metodica analisi svolta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), si è riusciti a stabilire che le apparecchiature elettriche di tutti i giorni generano campi elettromagnetici troppo bassi per intaccare la salute delle persone.
Nonostante tutte le convinzioni delle persone e le fake news che circolano, è stato stabilito che non esiste alcun legame fra disturbi sanitari e radiazioni elettromagnetiche.
Il principale effetto biologico dovuto all’esposizione radioattiva è il riscaldamento ma, in una situazione di tutti i giorni, i livelli sono comunque troppo bassi perché si verifichi tale aumento di temperatura. In conclusione quindi, le nostre preoccupazioni relative alle nuove tecnologie che si vanno costruendo, sono del tutto infondate e immotivate.
Per prevenire eventuali rischi dovuti a esposizione a livelli al di sopra di quelli di riferimento è necessario segnalare la zona, limitare l’accesso a determinati operatori (senza controindicazioni), limitare la permanenza a una breve durata, dotare gli operatori di indumenti di protezione e monitor portatile di CEM e, soprattutto, informare e formare tutti i lavoratori riguardo ai possibili rischi.
DIRETTIVE E NORME DI PREVENZIONE
A queste si rifà la Direttiva 2013/35/UE (https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32013L0035&from=MT), che fornisce le disposizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici).
Basata su questa direttiva è la norma CEI EN 50499 (https://www.portaleagentifisici.it/fo_campi_elettromagnetici_valutazione.php?lg=IT), che fornisce una procedura generale per la valutazione dell'esposizione dei lavoratori a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici nei luoghi di lavoro al fine di determinare la conformità ai valori limite di esposizione e/o ai livelli di azione come indicato nella Direttiva Europea 2013/35/EU.
Il dispositivo che spesso preoccupa piú di tutti è proprio il nostro amato cellulare. Seppur non sia possibile dimostrare gli effetti negativi delle radiazioni sul corpo umano, ció che possiamo fare è adottare alcune tecniche semplici e conosciute per prevenire eventuali conseguenze spiacevoli e per vivere in maggiore tranquillitá. Uno dei momenti in cui possiamo considerarci piú a rischio è quello della telefonata, poiché costretti ad avvicinare il dispositivo alla testa. Tuttavia, una semplice soluzione puó essere l’uso di auricolari e del vivavoce, in modo da aumentare la distanza e diminuire notevolmente l’intensitá del campo elettromagnetico prodotto.
Per quanto riguarda l’ambiente casalingo e, di conseguenza, scolastico possiamo abbandonare le preoccupazioni esagerate e tirare un sospiro di sollievo.
L’ambiente dell’ospedale, per ovvi motivi, presenta attrezzature che necessitano della produzione di campi elettromagnetici piú intensi (come il defibrillatore o alcuni apparati per diatermia). Ció che ci consente di stare tranquilli è, in primo luogo, la zonizzazione. L’ambiente ospedaliero è, infatti, diviso in zone, proprio per limitare l’accesso alle aree a piú alto rischio di esposizione. Nel caso risulti necessario sottoporsi a tali strumenti, possiamo e dobbiamo affidarci alla competenza dei medici che, muniti di dispositivi di sicurezza e coscienti dei rischi, mostreranno un atteggiamento piú cauto possibile a tutela del loro e del nostro bene.
RIFLESSIONE FINALE
Il lettore si stará probabilmente domandando da dove provenga la necessitá di fare chiarezza su notizie che appaiono palesemente false. Purtroppo le fake news non sempre possono essere rilevate con cosí tanta facilitá, a volte necessitano un lungo lavoro di documentazione per essere smentite. Studiando in un liceo che porta il nome di Ilaria Alpi non possiamo rimanere indifferenti alla disinformazione.
E come scrisse il Sommo Poeta, “Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”.
Categoria: Giornalino di Istituto | Data di pubblicazione: 21/05/2021 |
Sottocategoria: Articoli e altro | Data ultima modifica: 22/07/2021 11:21:26 |
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